Il Progetto rivolto a giovani Richiedenti Asilo e Rifugiati per promuovere e favorire l'interazione tra pari e i percorsi d'inclusione sociale e interculturalità tramite il calcio.
I beneficiari del SAI di Carlentini iscritti all’ottava edizione di "Rete - REfugee TEams", il progetto attraverso il quale la FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio, in collaborazione con il Servizio Centrale del SAI, favorisce da anni percorsi di inclusione sociale e interculturalità per minori stranieri non accompagnati presenti su tutto il territorio nazionale.
Futuri campioni o semplici ragazzi con la passione per il calcio e tanta voglia di divertirsi e di condividere?
(in foto, sopra e sotto) Ziddan, Amir, Zeid, Hosam, Mohamed, Tarak, Ahmad, Rabi, Hatem e Naji sono i 10 beneficiari, del progetto di accoglienza e integrazione per minori stranieri non accompagnati di Carlentini, iscritti all’ottava edizione di "Rete - REfugee TEams".
Il più piccolo ha 15 anni, i più grandi, classe 2004, non hanno ancora compiuto i 18 anni di età. Il viaggio che li ha portati, mesi addietro, al di qua del Mediterraneo, ha inizio in Egitto. Il loro Paese di origine. Dietro a loro 10 storie complicate (ma questa è un'altra narrazione!) e 10 sogni per il futuro. E chissà! forse uno di questi è proprio quello di diventare un calciatore.
COSA PREVEDE IL FORMAT?
Anche quest’anno - la prima edizione risale al 2015 - "Rete - REfugee TEams" prevede diversi fasi: una prima fase locale di allenamento che si svolgerà presso le realtà partecipanti e una seconda fase di torneo che, invece, si svilupperà su base regionale, interregionale e infine nazionale, con l’attesissima finale.
Per tutta la fase di allenamento, i beneficiari del progetto SAI della Iblea Servizi Territoriali Onlus calcheranno il terreno dello Stadio "S. Romano", guidati da Mister Alessandro Maiori, allenatore assegnato dalla FIGC - Siclia. Agli allenamenti, anche due ragazzi dell'ASD Carlentini Calcio.
<<Un progetto quello promosso dalla FIGC di inclusione sociale e di interculturalità a cui non potevamo non aderire>> afferma Chiara Calamoniere, educatrice professionale e coordinatrice del SAI carlentinese intitolato a "Nelson Mandela", <<un'occasione, attraverso il linguaggio universale dello sport, per educare alla vita sana e al piacere dello stare insieme tra coetanei, e senza distinzioni. Saranno futuri campioni o sono semplici ragazzi con la passione per il calcio e tanta voglia di divertirsi e di condividere? Non importa! La loro partecipazione e il loro entusiasmo sono già una vittoria.>>